Anche per questo ho avuto fede
Anche per il silenzio,
decrepito,
le mani.
Fino a ciò che presagisco.
Inavvertitamente:
La morte
Non siamo tutto quello che abbiamo scritto
Creare è dare un senso,
l'estetica del senso.
Non siamo tutto quello
che abbiamo scritto.
Siamo quello che diamo indietro,
il tratto che chiude la linea, che profila la curva.
La geometria.
Non siamo tutto quello
che abbiamo scritto.
-Siamo ciò che non siamo-
Nel non essere siamo
abbracciati alla creatura dello specchio,
rinchiusi come bambini.
Non siamo tutto quello che abbiamo scritto.
Siamo
Sono volgare mediante pura sofisticazione della bellezza
Sono un talento,
un precetto.
Posseggo la destrezza di essere l’uno e l’altra
L'eterna adolescenza
La caricatura dell'usignolo,
essere noi (stesse).
L'eterna adolescenza dietro noi stesse
Simile a qualcosa che cinge i pantaloni.
Lo sguardo eterno sul banco,
e una sedia vuota.
L’errore,
la routine.
L'eterna adolescenza (siamo) noi stesse:
Afflitte
Sofferenti
come una caricatura infinita verso il terrore
Aveva la malattia di Dio
quella che gli ho ordinato,
ho creduto che fosse caduto nelle mie mani,
sulle linee che io stessa
mi sono incaricata di tracciare.
Mi sono sforzata di dare senso all’incisione,
alla ferita che lasci per dopo.
Mi sono sforzata senza senso nel senso
come un gioco da bambine,
un gioco d’azzardo.
Mi sono sforzata nelle risposte,
senza metterle in dubbio:
Come fanno quelli che si nascondono dalla luce
perché sanno che al buio la capiscono.
Come si capisce l'amore tra le tenebre
sotto il solco delle lenzuola
e così, ormai offeso, il silenzio;
mi ammalo,
messa dentro
dal mio non volere.
La malattia di Dio
tracciata come una mappa lungo il corpo,
mentre tesse l'offesa di essere me stessa
…E non vedrò i miei genitori pregare
(una preghiera dei sensi ed il tatto della ribellione in bocca)
come uno strumento che la cicatrice lascia dentro
Starò in cima
un piccolo fischio
che trabocca l’udito
Starò in cima
ma non sarò io
Mio piccolo schiavo
Traducción al italiano:
Mariuccia Licari
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