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PAROLE DALLO SPECCHIO




I

Una voce

Una voz

Qualcuna

cualquiera

Una voce

Una voz

Parlandomi

hablándome

Una voce attraversata

Una voz atravesada

Una voce conosciuta

Una voz conocida

Una voz

Cualquiera

Una voz

Una voce aperta

Al sonno immaginato

Si Chiama una voce

Se llama una voz

II

Tu

che vediamo tra le cose immergersi,

cadere fino a rompersi,

alzarsi tra le parole.

Tu

che vedi il tempo nei miei occhi.

Tu,

voce in cerca della morte,

per ombre acciuffata nel filo del cammino.

Tu

che vediamo nella corda dell`eternità

nascosta tra le sue reti.

Tu

che vedi lo spazio nel mio tatto.

Tu, brusco,

incontro tra il mio volto.

Tu

che vedo tra le cose immergersi,

cadere fino a rompersi,

alzarsi tra le parole.

Tu

che vedi il tempo nei miei occhi,

nascosta tra il rumore della coscienza,

soggetta tra tanto abbisso.

Chiamarti Tu,

è allontanarmi per vederti,

ritornare a me e andartene via,

capiti nella distanza,

già,

non come un ricordo,

III

L`Uccello apre le sue ali

al filo di questa piaga.

La mattina si è svegliata

con tutte le sue vite

e la notte si avvicina

al confine di luna.

Nell´ultimo sospiro amato

l' Uccello si copre

con tutte le sue morti

e mi abbraccia.

Sento il flusso del suo sangue

incatenato alla parola.

L`Uccello apre le sue ali

tra questo sussurro di morte

dove le piume della mia vita

credono svegliarsi.

IV

I miei occhi si fermano in questa carta,

guardo il mio volto nel riflesso della finestra,

sento il brusio delle tazze,

il passo della terra,

Il vento.

Un Uccello si ferma nella strada,

lo vedo vicino alla lettera cadente.

-Lui ritorna al suo volo

Mentre io rimango-.

Le mie mani si fermano nel vetro,

credo capire l`eternità nel suo filo.

-Lei ha perso la sua innocenza

lo vedo come mi guarda-.

V

Sento nostalgia della mia tristezza,

come vola l`eternità

quando gli uccelli già non sono,

e la tua ferita non ha gabbia?

In questo mare non c`é dove rimanere,

le crepe stanno chiuse,

e il vetro si rompe all`interno.

Le rondini e i corvi

ballano con la loro morte,

insieme a un senso già perso.

Le crepe sono chiuse,

e il vetro si rompe all`interno,

ma porto tante vite

che non so chi muore prima.

VI

La luce si avvicina all’ insonne

E come una stella fuggiasca

il giorno se ne va via.

Il cuore prende il suo sospiro

e già l’amore non sa respirare.

L’insonne cerca la sua vita

-Nel pensiero non c’è sonno-

VII

Questa mattina il dolore ha perso il suo canto;

il mio petto respira leggero fra la sua frusta.

-Sono una donna che ha dimenticato il suo nome

ma Il dolore conosce il mio-.

Questa mattina mi sono svegliata con un brusio;

gli alberi cercando la ragione del vento,

e le campane dell’ amore nella fermata.

-La finestra sta aperta a tutti

anche Al mio nome-.

VIII

Sono dovuta morire per vedere la mia vita cadere

E come un riflesso di speranza la parola diventare

Ho scoperto il suono dell’alba nella morte

Ho visto l’amore di qualcuno soffrire

E la eternità nei suoi occhi

So come è il vento

So come è l’insonnia

So come è stare sveglia e non poter chiudere l’alma

Sono dovuta morire

Lo so

Ho dovuto vivere

Lo so

Sono dovuta essere

Lo so perché il mio nome alla fine sta dietro di me

IX

Sono nuda in un giorno Bianco.

-Ho fatto la vita da me-

Il mio bambino è una lettera,

sangue innata.

-Lui si è fatto da se-

Sono nuda in un giorno Bianco,

tutto tan buio.

E il tempo.

E questa nostalgia.

-Aiuto per la miseria nulla-

X

Ho scoperto un mondo dentro lo specchio,

un mondo che ci parla con il suo urlo.

Ho scoperto il nome delle cose,

la vita nascosta tra il suo rumore.

Ho scoperto un mondo dallo specchio.

Sento la libertà della parola,

il senso della realtà persa.

Sento la no-coscienza del oggetto.

Ho scoperto il flusso de la morte,

la stagione del vetro,

la piuma de la sua voce.

Ho parlato con la ferita del vento.

Ho scoperto come sono,

e il brusio del mio nome

cadere tra questa memoria di voce.

XI

Porto la ruga d´Aurora nel mio vestito.

-L’impronta del suo vuoto-

Aurora si china nello specchio,

vedo le sfumature della sua boca,

il brusio del suo naso.

Aurora rimane

fra tutto lo scrito.

Porta la ruga del mio vestito.

Correcciones:

Alessandro Casu



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© 2019 Cristina Arribas González

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